PROGETTAZIONE DIGITALE AVANZATA (ex ACA4)

Docente: Coppola M.
Insegnamento:
Progettazione Digitale Avanzata
Modulo (ove presente suddivisione in moduli): /

CFU: 9
SSD: ICAR/14
Ore di lezione: 72
Ore di esercitazione: 72

Obiettivi formativi:
L’insegnamento si propone di fornire agli studenti la capacità di proiettare le conoscenze proprie della composizione architettonica in una dimensione di attualità connotata dalla rivoluzione digitale e dalla sfida della complessità, misurando il progetto con le urgenze poste dalla crisi ambientale. Il corso si concentra dunque sulla capacità di relazionare in maniera reattiva e adattiva, usando gli strumenti propri del digital design e della digital fabrication, le scelte linguistiche, morfologiche, materiche e tecnologiche alle specifiche condizioni del contesto urbano/naturale, affrontando la crisi ecologica non solo dal punto di vista di un’accezione estesa della sostenibilità (regenerative design) ma anche nella prospettiva di una trasformazione dei linguaggi, degli spazi e delle figure architettoniche, raccogliendo la sfida culturale lanciata dalle filosofie post-antropocentriche ed esplorando nuove strade espressive.

Contenuti:

1 – Spazio e metafora Vengono proposte molteplici chiavi di lettura di cui sono discussi gli aspetti profondi, anche contraddittori, connessi a specifici paradigmi culturali, con particolare riferimento alla teoria della complessità di E. Morin e alla critica post-antropocentrica di R. Braidotti, evidenziandone il legame con le questioni proprie del progetto architettonico. Vengono approfonditi alcuni utilizzi dei software di modellazione tridimensionale relazionando la progettazione alle necessità emerse negli ultimi decenni e alle nuove possibilità costruttive offerte dalla digital fabrication.

2 – Memoria e mutazioni Vengono illustrate e lette in maniera approfondita alcune architetture contemporanee che affrontano i temi del corso, approfondendone i caratteri relativi alle mutazioni linguistico/figurali prodotte dalle questioni urbane (l’architettura che si relaziona alla città), energetico-ambientali (l’architettura che si relaziona alle risorse naturali), psico-somatiche (l’architettura che si relaziona alla percezione umana), simboliche ed evocative (l’architettura che si relaziona alla memoria collettiva), e relative alla biodiversità (l’architettura che si relaziona alla biosfera). Gli studenti sperimentano le nuove possibilità tecniche ed espressive rese possibili dagli strumenti del digital design.

3 – Dal network al progetto Attraverso la lettura di numerosi casi studio, viene illustrato il processo creativo alla base di una progettazione reattiva, adattiva, elastica, relazionale; capace cioè di interagire simultaneamente con le differenti caratteristiche del contesto. Attraverso il supporto degli strumenti morfogenetici digitali, la lettura morfologico/spaziale dell’area di progetto s’intreccia con lo studio delle caratteristiche ambientali (vento, sole, biomasse, ecc.), con le necessità legate al funzionamento metro/ megalopolitano e con le reazioni percettive prodotte da ciascuno stadio di avanzamento del progetto, la cui forma e struttura emergono come risultato temporaneo di un morphing circolare, ricco di ricorsi, ridondanze e “scarti laterali”. Gli studenti elaborano il volume iniziale (massing) del tema d’anno.

4 – Il corpo architettonico La progettazione viene scomposta favorendone la comprensione e supportando l’elaborazione dell’esercitazione che diverrà poi materia d’esame. Il massing, osservato come intreccio-ibrido tra architettura e paesaggio, natura e artificio, viene letto dapprima come dispositivo in grado di radicarsi al proprio contesto, poi come dispositivo in grado di aprirsi, stabilendo una continuità con tra interno/esterno, e poi come corpo capace di retrocedere o estroflettersi. Anche in questo caso vengono proposti numerosi casi studio e gli studenti portano avanti il lavoro di definizione del tema d’anno.

5 – Struttura, attività e mediazione Vengono illustrate delle architetture anche già viste in precedenza, stavolta rendendo evidente il legame indissolubile che tiene insieme figura architettonica, conformazione degli spazi interni dedicati alle attività, lo spazio di mediazione tra le attività stesse e la struttura. Il progetto in fase di elaborazione viene ulteriormente definito attraverso lo studio della tipologia strutturale e del materiale scelto. L’elaborazione parte dalla consapevolezza delle problematiche energetiche legate ai materiali edilizi (costo, energia grigia, assemblaggio, dismissione, ecc.) e procede attraverso l’interazione costante con le necessità dello spazio interno e con il carattere generale al quale il progetto aspira.

6 – La pelle dell’architettura L’involucro architettonico viene letto come una “pelle” capace di adattarsi alle condizioni climatiche, favorendo processi bioclimatici passivi o a basso dispendio di energie. La questione viene affrontata contemporaneamente alle problematiche relative alla percezione e alla conseguente trasformazione linguistica degli ultimi decenni, favorendo pattern basati su sistemi differenziati, utilizzando l’involucro architettonico anche come dispositivo capace di ospitare altre forme di vita (animali e vegetali) oltre che di produrre energia. Gli studenti definiscono l’involucro del tema d’anno attraverso l’uso degli strumenti della modellazione parametrica.